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NEWS:

Cassazione 4498/15 del 05 Marzo 2015 : Possibile la dichiarazione di fallimento dei singoli soci anche dopo la trasformazione societaria

La trasformazione di una società di persone in società di capitali non determina l'estinzione del precedente soggetto e la creazione di un soggetto diverso e, pertanto, nell'ipotesi della persistenza delle obbligazioni contratte dalla società di persone e di successiva dichiarazione di fallimento della società di capitali, i soci illimitatamente responsabili della società di persone, a meno di adesione alla trasformazione della società di persone da parte dei creditori di tale società, possono essere sottoposti a fallimento. A meno che il creditore non abbia quindi prestato l'assenso alla trasformazione - ipotesi molto rara - continueranno a rispondere i soci della società di persone (nel caso della sentenza, una snc) per i debiti pregressi .

Tutela del marchio e concorrenza sleale: "Divani&Divani" contro "Divini&Divani"

(Cassazione 1861/2015 del 02 Febbraio 2015)
Anche laddove il segno distintivo sia qualificato come "debole" (parole comuni che distinguono la natura o la qualità del prodotto, come è appunto "Divani&Divani") la Corte ha riconosciuto una tutela rafforzata nel caso in cui il marchio abbia però acquisito capacità distintiva a seguito di un uso commerciale intenso e protratto nel tempo. Tale riconoscibilità non compromette una tutela completa in caso di contraffazione, anche se realizzata attraverso semplici varianti formali idonee a creare un rischio di confusione per il consumatore medio. Nel caso di specie è stato tutelato il marchio riconosciuto "Divani&Divani" in danno dell'altro, palesemente creato per indurre in errore il consumatore, "Divini&Divani".

Un credito fondiario, indipendentemente dal fine perseguito, è ammesso al privilegio ipotecario

(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 1, ordinanza n. 24038/14; depositata il 12 novembre)
È da escludere che la natura fondiaria del credito sia subordinata all’esclusivo scopo acquisitivo di un immobile, assistito da garanzia ipotecaria necessariamente di primo grado. Invero, l’art. 38 T.U.B. non pone tali due elementi come condizioni essenziali per configurare un credito fondiario che, pertanto, deve essere iscritto al rango privilegiato del passivo. Viene così ribadito ancora una volta dalla Cassazione un orientamento ormai unanime e cioè l'indifferenza della destinazione economica delle somme percepite a titolo di finanziamento fondiario che non può essere qualificato come "mutuo di scopo".

LE MOLESTIE VIA FACEBOOK VALGONO COME QUELLE FATTE “IN LUOGO PUBBLICO”

Cassazione penale sez. I n. 37596 / 2014 depositata il 12 Settembre 2014.
La redazione di un giornale e la pagina Facebook di un utente possono essere considerati luoghi aperti al pubblico, ai fini della realizzazione del reato di cui all'art. 660 c.p. (molestia o disturbo delle persone). La Cassazione prende atto dell’importanza sociale di “Facebook” e del rilievo che eventuali post diffamatori pubblicati nel social network possono avere. La Corte afferma che “di fatto, sembra innegabile che la piattaforma sociale Facebook (disponibile in oltre 70 lingue, che già ad agosto del 2008 contava i suoi primi cento milioni di utenti attivi, classificata come primo servizio di rete sociale) rappresenti una sorta di agorà virtuale. Una "piazza immateriale" che consente un numero indeterminato di "accessi" e di visioni, resa possibile da un evoluzione scientifica, che certo il legislatore non era arrivato ad immaginare” Ne deriva la configurabilità del reato penale previsto dall’art. 660 c.p.

IL NEGOZIANTE PAGA PER I DANNI CAUSATI DAL GRADINO ROTTO (Cassazione 18101 del 21 Agosto 2014)

Costa cara al negoziante la rovinosa caduta di un proprio cliente, all'interno del suo esercizio – nella fattispecie su «una rotta e sconnessa pavimentazione di scalini» – se l'episodio ne provoca «postumi permanenti». Il commerciante dovrà, infatti, anche corrispondere tanto il danno biologico quanto quello morale. Lo ha deciso la Corte di cassazione in merito a un ricorso presentato dai parenti della vittima – una donna successivamente morta, dopo l'avvio della causa, risalente al 1999 – stabilendo che il giudice non può limitarsi a riconoscere «i soli pregiudizi connessi all'inabilità temporanea assoluta e parziale», che era stata fissata in una quota pari al 15 per cento. Il provvedimento ha avuto l'effetto di rimandare la questione (e il ricalcolo dei danni, compresa la determinazione delle spese processuali) alla Corte d'Appello di Salerno che si era pronunciata in modo "limitato", secondo la Suprema corte, e che dovrà ora quantificare il danno www.quotidianodiritto.ilsole24ore.com

ASSEGNI FALSIFICATI Firme dal tratto diverso e incerto: la Posta doveva stare più attenta

Quando l’irregolarità della firma apposta ad un assegno postale sia visibile e quando tra la firma del titolare legittimo e quella apposta vi sia una tale difformità, per diversità di calligrafica, indecisione nel tratto, cancellature e apposizione della stessa nello spazio sbagliato, è responsabile l’ente per il pagamento di tali assegni, poiché utilizzando la diligenza media avrebbe dovuto rilevare ictu oculi l’alterazione del titolo. (Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza n. 15145/14; depositata il 2 luglio) http://www.dirittoegiustizia.it

AVVOCATO “TELEMATICO” : DAL 30.06.2014 AL VIA IL PCT

A far data dal 30.06.2014 parte il c.d.PCT (processo civile telematico), sia pure con le lievi modifiche apportate dal D.L. n. 90 del 24 Giugno 2014. A partire da oggi nonostante le speranze di proroga di gran parte degli avvocati italiani, è sancita l’obbligatorietà del deposito telematico di molti atti endoprocessuali per le “nuove” cause che saranno incardinate. In riferimento ai Tribunali ordinari l'art. 44 prevede che
- il PCT è obbligatorio a partire dal 30 giugno 2014 per i procedimenti diversi dalla domanda di ingiunzione "iniziati" a partire da tale data;
- è obbligatorio a partire dal 31 dicembre 2014 per i procedimenti diversi dalla domanda di ingiunzione già pendenti al 30 giugno 2014.
Quanto alle Corti di Apello il d.l. n. 90/2014 aggiunge all’art. 16-bis, d.l. n. 179/2012 un comma completamente nuovo (il 9-ter) che, in relazione ai procedimenti civili, prevede l’obbligo di deposito telematico degli atti dei difensori delle parti precedentemente costituite e dei consulenti tecnici a partire dal 30 giugno 2015, termine può essere anticipato in singole Corti d’appello e per specifiche categorie di procedimenti.

SEPARAZIONE | 11 Giugno 2014 Assegno di mantenimento a carico del marito-studente aiutato dai genitori

La separazione non può essere addebitata al marito che decida di intraprendere un lungo percorso di studi durante la vita matrimoniale, né alla moglie che decida di non trasferirsi con il coniuge nella città, sede del nuovo lavoro. Inoltre,ai fini del computo dell’assegno di mantenimento, si considerano rientranti nel reddito nel coniuge anche i contributi economici dei genitori, se elargiti continuativamente e regolarmente, e il possibile incremento economico determinato da un nuovo lavoro, benché lo stesso sia stato ottenuto nelle more del processo di separazione. (Corte di Cassazione, sez. VI Civile-1, sentenza n. 13026/14; depositata il 10 giugno) http://www.dirittoegiustizia.it

GOOGLE:LA CORTE UE:IL MOTORE DI RICERCA E' RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DATI: I LINK INDESIDERATI VANNO RIMOSSI (Fonte Ilsole24ore.com)

30.05.2014 Il gestore di un motore di ricerca su Internet è responsabile del trattamento da esso effettuato dei dati personali che appaiono su pagine web pubblicate da terzi. Così dice la sentenza della Corte Ue numero 131/12, resa nota oggi, sul cosiddetto "diritto all'oblio". Così, nel caso in cui, a seguito di una ricerca effettuata a partire dal nome di una persona, l'elenco di risultati mostra un link verso una pagina web che contiene informazioni sulla persona in questione, questa può rivolgersi direttamente al gestore oppure, qualora questi non dia seguito alla sua domanda, adire le autorità competenti per ottenere, in presenza di determinate condizioni, la soppressione di tale link dall'elenco di risultati www.ilsole24ore.com

NEWS:

Cassazione 4616/15 del 06 Marzo: se l'appaltatore fallisce l'appaltante è comunque tenuto a pagare i lavori eseguiti e non si applica l'art. 1460 c.c.

L’art. 81, l. fall. dispone che il fallimento di uno dei contraenti determina lo scioglimento ipso iure del contratto di appalto fra privati, senza operare alcuna distinzione fra appalti di lavori e di servizi. Tale evenienza determina lo scioglimento del contratto salvo che il curatore fallimentare eserciti la facoltà di subentrare nel rapporto. Nel caso di specie il contratto era quindi stato risolto per intervenuto fallimento dell'appaltatore e la stazione appaltante sollevava eccezione di inadempimento ex art. 1460 c.c. La Corte ha confermato che nel contratto di appalto di opere pubbliche che si sciolga ope legis per effetto del fallimento dell’appaltatore, restano salvi gli effetti contrattuali già prodottisi e dunque all’appaltatore e per esso al curatore fallimentare spetta il corrispettivo per le opere eseguite (Cass, n. 21411/2013).

Eccesso di velocità: la multa è valida anche senza foto, se il telelaser è omologato

(Ordinanza Cassazione 1778/15 del 30.01.2015)
Nell'ordinanza citata la Corte ha stabilito che l'unica condizione indispensabile per la legittimità dei verbali di infrazione degli apparecchi telelaser è quella dell'omologazione del dispositivo. Non è richiesto che le apparecchiature producano idonea documentazione a corredo dell'infrazione rilevata (fotografia, scontrino dell'accertamento); la norma di riferimento considera necessaria e sufficiente la presenza di omologazione periodica per potersi avvalere delle rilevazioni come fonti di prova.

EQUITALIA: La cartella di pagamento valida anche senza firma dell’agente della riscossione

La Cassazione, con la sentenza n. 24541/14; depositata ieri, 18 novembre 2014, ha affermato che non è invalido l’atto di pignoramento dei crediti verso terzi proveniente dall’agente della riscossione, anche se privo della sottoscrizione del dipendente che lo ha redatto, purché rechi l’indicazione a stampa dello stesso agente della riscossione, sì da essere inequivocabilmente riferibile a quest’ultimo, quale titolare del potere di procedere ad espropriazione forzata per conto dell’ente impositore. Aspettando la definitiva cessazione di Equitalia (dovuta, a rigor di legge 70/11 e successive...ma ancora ad oggi non divenuta realtà), il concessionario per la riscossione incassa un punto a proprio favore nella gestione delle cartelle di pagamento, anche allorquando le stesse - e capita spesso - risultino viziate nella forma ma non nel contenuto.

LA SOSPENSIONE CAUTELARE DELLA PATENTE SE NON SI IMPUGNA DIVENTA DEFINITIVA

(Corte di Cassazione, sez. VI Civile – 2, ordinanza n. 20270/14; depositata il 25 settembre)
Come noto per la guida in stato di ebrezza con un tasso alcolemico superiore a 0,5 e inferiore a 0,8 g/l è prevista la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Con valori superiori a 0,8 e inferiori a 1,5 g/l è prevista la sospensione della patente di guida da 6 mesi a 1 anno. Con tasso alcolemico superiore a 1,5 g/l è prevista la sospensione della patente di guida da 1 a 2 anni e revoca della patente in caso di recidiva nel corso di un biennio. Il provvedimento di sospensione ha carattere cautelare ed è autonomamente impugnabile (art. 205 Codice della strada), ma se non si impugna i suoi effetti si consolidano e il destinatario non può far valere in nessuna sede giurisdizionale le proprie doglianze. www.dirittoegiustizia.it

L'ASSEGNAZIONE DELLA CASA CONIUGALE NON ESCLUDE LA PIGNORABILITA' DELLA STESSA (Cassazione 15885 del 11 Luglio 2014)

L'esistenza di un provvedimento giudiziale di assegnazione della casa ad un coniuge ed ai figli - e la conseguente trascrizione del relativo diritto nei registri immobiliari - NON incide sulla pignorabilità del bene a favore del creditore procedente. L'assegnazione al coniuge affidatario è opponibile al terzo acquirente successivamente alla sua trascrizione ma non paralizza il diritto del creditore di procedere esecutivamente sul bene pignorandolo e mettendolo all'asta.

LA PERDITA DI LAVORO NON GIUSTIFICA LA SOSPENSIONE DELL'ASSEGNO DI MANTENIMENTO AI FIGLI

E’ colpevole il genitore che fa mancare l’assistenza ai figli, prestando osservanza parziale ed episodica al provvedimento assunto in sede di separazione tra coniugi. Il soggetto obbligato non può liberarsi dai doveri connessi alla genitorialità a causa della perdita del lavoro e adducendo di non essere il padre naturale del figlio.
Con la sentenza n. 27923 depositata il 26 giugno 2014, la sesta sezione penale della Corte di Cassazione conferma e ribadisce due principi di diritto in merito agli obblighi dovuti per il mantenimento dei figli in caso di separazione tra coniugi. In particolare, ai fini della configurabilità del delitto di cui all’art. 570 comma secondo, n. 2 c.p., secondo l’orientamento consolidato in giurisprudenza, l’obbligo di fornire i mezzi di sussistenza al figlio minore ricorre anche quando vi provveda in tutto o in parte l’altro genitore con i proventi del proprio lavoro e con l’intervento d’altri congiunti, in quanto tale sostituzione non elimina lo stato di bisogno in cui versa il soggetto passivo. (Corte di Cassazione, sez. VI Penale, sentenza n. 27923/14; depositata il 26 giugno) www.dirittoegiustizia.it

CONDOMINIO-LOCAZIONE:SE IL CANE DEL VICINO ARRECA DISTURBO LA CASA PUO' ESSERE ABBANDONATA GRATIS(Fonte dirittoegiustizia.it)

I gravi motivi che consentono, indipendentemente dalle previsioni contrattuali, il recesso del conduttore dal contratto di locazione, ai sensi degli artt. 4 e 27 l. n. 392/1978, devono essere determinati da fatti estranei alla sua volontà, imprevedibili e sopravvenuti alla costituzione del rapporto, in modo da rendere gravosa la prosecuzione. (Corte di Cassazione, sez. III Civile, sentenza n. 12291/14; depositata il 30 maggio) www.dirittoegiustizia.it
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